Industriale italiano. Figlio di Giovanni Battista. Durante la prima guerra
mondiale ricoprì incarichi governativi; in seguito partecipò, come
rappresentante italiano, a importanti convegni economico-finanziari in campo
internazionale, prendendo parte, dal 1919 al 1930, a tutte le trattative di
regolamentazione del problema delle riparazioni di guerra tedesche e austriache,
ed elaborando il piano Dawes (1924), per la ricostruzione economica della
Germania sconfitta. Nel 1924 fu nominato ministro plenipotenziario; fu
successivamente membro del Consiglio nazionale delle corporazioni, commissario
ministeriale nella presidenza della Confederazione fascista degli industriali e,
nel 1938, ministro di Stato. Presidente della Camera di commercio internazionale
dal 1927 al 1929, nel 1934 fondò a Milano l'ISPI (Istituto per gli Studi
di Politica Internazionale). Dopo la Liberazione, gli incarichi ufficiali
ricoperti durante il ventennio gli valsero un temporaneo arresto per ordine del
Comitato di Liberazione Nazionale Alta Italia. Nel 1951 riprese la sua
partecipazione a delegazioni economiche internazionali. Nel 1965 lasciò
la presidenza della Pirelli S.p.A. e gli altri incarichi finanziari e
industriali. Nella sua autobiografia
Taccuini 1922-1943 (postuma, 1984)
è raccontata la sua esperienza politica (Milano 1882 - Casciago, Varese
1971).